Si parte da Levanto e si sale subito da 0 a oltre 500 metri sul livello del mare in poco meno di 5km. Meno male che il sonno rigenera io corpo!
Appena saliti in cima vuoi negare al Canadese di vedere le 5 terre?!?! Quindi giú di nuovo solo che una deviazione per lavori in corso ci fa scendere troppo in basso, fino a Vernazza. Di lí l’unica strada per risalire é una stradina di 4km con la pendenza media del 20% con un tornante ogni 4/5 metri di strada. Dopo 10 minuti é ormai palese che la combinazione dei tre fattori: rapporti troppo duri + 20 kg di bagagli + non ottimale forma fisica mi costringerebbe a spingere per tutta la via fino al passo. Il mio compagno di viaggio é decisamente a favore dello scendere a Vernazza per prendere una barca o il treno (poveri idioti).
Barche non ce ne sono (almeno che accettino bici) quindi si guarda l’orario dei treni e pranziamo seduti sul frangi flutti del porto.
Con tre minuti di anticipo siamo in stazione. Il treno arriverà con 90 minuti di ritardo. 21 minuti e siamo a La Spezia. Grazie Ferrovie dello Stato.
In stazione a La Spezia Brice decide di continuare in treno per raggiungere Firenze più agilmente. Fuori dalla stazione troviamo un altro Canadese (ci staranno invadendo silenziosamente?!?!) che vuole arrivare fino in Grecia ed é partito a Maggio da non ho capito dove. Tipo interessante che macina km peggio di un diesel.
Scambio di email su pezzetti sgualciti di carta, foto di rito e sono di nuovo da solo. Sono ormai le tre e mezza ed ho percorso solo 25 km in bici dalla mattina. Come recitava una pubblicità “put your head down and hammer”.
Seguo per Pisa e fingo di essere Cancellara in fuga. I miei avversari sono per lo più vecchiette con la frutta presa nell’orto ed una Graziella da 20 pollici così vinco a mani basse.
Poco prima di Massa un cartello recita 80km a Pisa, poi, nell’arco di 10 km i cartelli mi dicono in ordine 70, 60, 65, 50… Il triangolo delle bermuda é qui!
Arrivato a Massa prendo la via per il mare e raggiungo Marina di Massa. Strada bella, mare, sole: che bello!
Ad un certo punto mi affianca un uomo abbronzato e super in forma con una bellissima bici in carbonio che mi chiede: “where are you from?”. Escluso dall’accento che sia Inglese gli rispondo in italiano. Vittorio, persona squisita, mi accompagna per alcuni km e alla fine mi invita anche a casa sua per darmi un po’ d’olio per la catena. Stop tecnico degno del Tour de France e riparto.
Entrando in Viareggio un altro stradista mi fa da Cicerone e mi guida fino al campeggio che Vittorio mi aveva suggerito. Nel mezzo di una infinita pineta che segue la costa.
89,95 km davvero sudati con alcune delle salite più dure affrontate finora.
7 minuti e l’asciugatrice avrà finito. 10 e sarò. Nel sacco a pelo!
Le “appiccicose” 5 terre dalle quali letteralmente non riuscivamo più a scollarci!